Scritto il 19 aprile 2021
Come incrementare il tasso di conversione della nostra landing page
Quindi partiamo con le note dolenti, quando la nostra landing page non produce i risultati che ci aspettavamo.
La prima cosa che dobbiamo fare è porci alcune domande fondamentali e nel farlo, dovremmo tentare di metterci nei panni di chi potrebbe acquistare il nostro prodotto o servizio:
- Stiamo presentando efficacemente il nostro prodotto? Abbiamo una comunicazione diretta, immediata oppure è contorta?
- Abbiamo messo immagini o video emozionali che mostrano ciò che vendiamo in modo adeguato?
- Abbiamo spiegato sufficientemente bene i termini e le condizioni di ciò che proponiamo?
- La nostra offerta è vantaggiosa e convincente?
- Abbiamo effettuato dei test per verificare il corretto processo d’acquisto? Ci sono degli ostacoli, dei passaggi non immediati?
- Abbiamo inserito in modo strategico le Call to Action necessarie?
- La visualizzazione della nostra landing è ottimizzata per tutti i dispositivi, anche nel processo d’acquisto o registrazione?
- Soprattutto…abbiamo messo in risalto l’identità dell’azienda attribuendo riconoscibilità e fidelizzazione?
Affrontati questi punti è arrivato il momento di confrontare i dati, il numero delle visite e il tempo di permanenza. Se abbiamo 100 visite al mese, il problema è questo, se le visite sono 100.000 ma abbiamo oltre il 70% di rimbalzo (cioè utenti che entrano ed escono subito dal nostro sito) il problema è quest’altro.
Se oltre ai punti affrontati sopra, sia le visite che i tempi di permanenza sono buoni, dovremmo analizzare il segmento del nostro pubblico. Da dove proviene? Se il nostro pubblico non appartiene alla geo-localizzazione di riferimento, forse l’acquisto non è conveniente (es.: costo di spedizione eccessivo). Se il nostro pubblico non è in target forse abbiamo utilizzato nelle nostre campagne delle parole chiave fuorvianti oppure abbiamo scelto un pubblico errato nel configuratore per campagne sponsorizzate sui social.
Sia chiaro, nessuno ha la bacchetta magica e non esiste una formula matematica che identifichi una campagna e una landing page dal risultato certo, perché semplicemente ci confrontiamo con persone e le variabili sono tante
Trend e momenti storici che determinano l’andamento del mercato sono un chiaro esempio e non parliamo di casi limite senza precedenti come la pandemia che stiamo vivendo, ma più semplicemente di prodotti o servizi che trovano il loro mercato in periodi specifici dell’anno come i servizi legati alle cerimonie, la vendita di piscine o prodotti alimentari suscettibili alla temperatura come la cioccolata o i gelati.
Se non si impara a leggere i dati, si corre il rischio di girare a vuoto…per fortuna rivolgersi ad un’agenzia di comunicazione e marketing digitale permette di delegare la gestione di tutto questo a professionisti esperti.
Forse nella nostra agenzia di comunicazione abbiamo un approccio un po’ troppo pragmatico, ma consigliamo sempre ai nostri clienti di acquisire un minimo di conoscenza in merito tanto per rendersi conto di cosa parliamo e comprendere meglio il lavoro che svolgiamo per loro…un po’ come succede quando si fa scuola guida, si spiegano i concetti base del motore anche se nessuno si aspetta che lo studente impari a smontarne uno, per quello esistono i meccanici ma non guasta affatto saper fare un minimo di manutenzione e soprattutto saper riconoscere le spie d’allarme…un parallelismo? Anche se sono casi limite accade più spesso di quanto si pensi vedere la campagna sospesa perché, inspiegabilmente la carta di credito è senza fondi o ci sono delle fatture non saldate, potrebbe essere un ottimo campanello d’allarme, tanto quanto la spia del serbatoio vuoto!